Villa Paleotta
Attualmente residenza privata, la Paleotta fu costruita da Annibale Paleotti (nipote del cardinale che fu il sostegno a Bologna della Controriforma) verso la fine del 1500 e fu decorata splendidamente durante il 1600 (molte opere sono di Domenico Tibaldi che operò a Bologna dal 1541 al 1583).
L’edifico, intatto e dotato della maggior parte degli arredi originali, appartiene a un tipo di villa di non grandi dimensione, a pianta compatta in cui il principale interesse è volto verso gli spazi interni. L’esterno è elementare, caratterizzato dal cornicione a guscio, da un semplice portone bugnato sul lato est e da una elegante loggia sulla fronte ovest. Ma il vero capolavoro è nella pianta: nel rettangolo è ottenuta una successione di spazi di varie dimensioni, contrassegnati nella sezione da altezze variabili a seconda degli effetti che si vogliono raggiungere; lo spazio fluisce da un ambiente all’altro con assoluta continuità, ma ogni ambiente è individuato da una propria dimensione caratteristica, nell’ambito di una impostazione rigorosamente simmetrica. Al centro il salone che si affaccia sulla loggia esterna e comunica tramite un vestibolo con la controloggia; questi spazi assiali disimpegnano tutti gli altri vani che in più comunicano tra di loro. L’altezza dei vani è proporzionata alla loro ampiezza.
I mobili sono assolutamente parte integrante dell’architettura; la loro linea è monumentale ed esclude la frivolezza; il senso del materiale è caldo, quasi tattile.